sabato 9 marzo 2013

sul voto di protesta, poche crude righe molto personali

Facile fare il voto di protesta, ma quando mai avete protestato? Riguardo gli album fotografici, io e mia sorella al NoBday di Roma proprio prima che emigrasse, Libero bebè in marsupio per la difesa della scuola pubblica, poliziotti vs no tav e volti coperti e tensione; invece visi raggianti ed esposti di concreta speranza al se non ora quando. Penso ai conti fatti per trovare i soldi del treno, al passeggino rotto che segue il corteo a distanza, alla fatica di superare l'imbarazzo che prova chi, come me, detesta gli slogan, nell'intonare cori in mezzo a migliaia di sconosciuti. I cartelli con gli articoli della costituzione, i partigiani ai 25 aprile, i metalmeccanici vicino agli insegnanti allo sciopero generale. Penso che ho avuto davvero poche occasioni di manifestare, anche perché ho sempre selezionato, ma che in fondo ho speso il mio per dire la mia. Il mio piccolo mio, faticoso intenso ponderato mio. Interrogandomi. No tav, perché? E giù di ricerche, indagini, letture, approfondimenti.... Femminismo, in che senso? Vetero o moderno? Parità o libertà? Femminismo violento o direttamente dittatura del matriarcato? Sindacato di lotta o di collaborazione, come difesa dei diritti o come tutela dei privilegi? Dubitare, sporcarsi le mani, provare anche quando si ha scago di sbagliare. Andare ad ascoltare le opinioni altrui, per avere il materiale necessario a costruire un'opinione tutta mia, frutto del mio solo cervello, non dei dettami di un giornale o di un partito o di un movimento d'opinione. Scavare, appuntarsi citazioni, ordinare libri in biblioteca, ragionarci nei momenti più impensati, e nelle modalità più impensate mettere in pratica tutto questo nel quotidiano: esigendo rispetto, mettendosi in gioco, facendosi il mazzo quadro col sorriso, perché "lo sforzo funziona" (ctz dotta da balle spaziali, altroché Schopenauer) Lo so che è una fatica di merda, grazie al cazzo: la vivo da quando ho coscienza. Da quando, alle medie, mi chiamavano Craxi (dileggio che non supererò MAI, anche se ad onor del vero era epoca pre-monetine al Raphael), non per la pancetta e gli occhiali quadrati, ma per la naturale vena polemica nel voler sempre cercare, sviscerare, votare decidere deliberare, per prendermi il rischio di affrontare una discussione, perché mi divertivo - e tutt'ora mi diverto - di più davanti a chi mi dà contro che non assieme a chi mi dà ragione. Probabilmente, sono sempre stata troppo ingombrante. Però cazzo, a voi stava bene tutto! TUTTO! Ed ora protestate? Io voglio fare lo sforzo di capire chi la vive diversamente. Chi è capace di andare oltre, fregarsene, ed addirittura consigliare agli altri di osservare il medesimo cinico e noncurante atteggiamento. Avendo abbondantemente vissuto, mi rendo conto che la tolleranza è sopratutto una forma d'autodifesa, quindi ho smesso da un pezzo di scandalizzarmi per chi si crogiola nella beata ignoranza, usandola a mò di scusante e pretesto per un'innata pigrizia. Avendo vissuto una vita in salita, so anche bene che spesso chi meno ha doti più ha ambizioni, quindi ho gioco facile nel restare umile. Però sono anche pilastrina dentro, figlia di un radical anarchico camionista e di una comunista statalista, quindi non riesco ad assistere senza incazzarmi. Dopo anni di berlusconismo, speravo che la rivolta avesse delle basi, non fosse di pancia e cieca. dopo anni di passiva accettazione di puttanai, corruzioni, mafie, interessi privati in pubblici uffici, spregi alle istituzioni ed insulti alla brava gente, osavo sperare la protesta si concretizzasse con un minimo di raziocinio. abbiamo avuto lustri, per ragionarci sopra. Lo so, lo so che la sinistra fa merda, cazzo: ho scritto decine di mail, firmato centinaia di petizioni, partecipato a migliaia di discussioni, per cercare di svoltare 'sta cazzo di sinistra asfitica e vecchia che c'è nel paese! Mi fa schifo pensare che ora, chi invece se ne è fregato, può fregiarsi del titolo di "voto di protesta". Non avete mai protestato, sinistra e destra tutti uguali, populismo a balous. Non mi fregate, ero iscritta ai meet up, vi ho studiato pure a voi che vi credete? Troll, nerd e tanta troppa fuffa senza sostanza. Qualche buona intenzione e tante, troppissime ignoranze pericolose. Il voto a Grillo è la protesta degli ignavi, ed in fondo, pure Dante metteva gli ignavi nel girone peggiore (è anche vero che Dante era rancoroso, forse perché guzzava poco. Però questi sono ancora peggio, sono nuovi ignavi supponenti, che non si danno neppure la pena di verificare se una cosa sia vera o meno prima di dirla, firmandola magari con nome e cognome: ignavi senza vergogna e ritegno, senza paura di dichiararsi ignoranti o incapaci. Chiariamoci: mi piace l'idea che arrivi gente nuova al palazzo, specie se onesta ed incensurata. Però vorrei competenza, trasparenza, vorrei che mi dicessero chi sono e cosa intendono fare, non soltanto a cosa sono contrari, che è poi davvero esercizio troppo semplice. Io ho molta paura. Perché mi chiamavano Craxi, ma il mio vero idolo pre adolescenziale, prima che gli ormoni prendessero il sopravvento ed assieme al malto mi donassero l'oblio dei sensi, era Cassandra. E Cassandra aveva sempre ragione, nella sua pesantezza, anche quando avrebbe avuto voglia di pensare solo agli ananassi in fiore.

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